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martedì 7 giugno 2011

Lettera di ex comunista !!

Anche io ex comunista condivido quanto espresso dal fratello sul manifesto e mi ci ritrovo in toto.La mia esperienza politica parte dal lontano 1966 con allora 14anni mi iscrivevo alla fgci per poi militarne all'interno fino al raggiungimento dei 18anni passando al pci. In quegli anni erano molto riveriti gli intellettuali della politica che beandosi delle loro pseudo preparazione cultural politica diventavano i leader del partito stesso.Al contrario io ero considerato un galoppino cioè la manovalanza che con piena coscienza accettavo perchè una organizzazionenon esiste di sole chiacchiere e teoremi ma necessita di attività materiali e fisiche per la promulgazione degli ideali.Ideali ai quali sono ancora molto legato con dalla fine del pci mi sono anche io sentito messo da parte.I signori cattocomunismi e sinistra extraparlamentare di oggi dovrebbero ringraziarci per il nostro impegno che permette loro di cazzeggiare nella fantapolitica delle rimenbranze opponendosi a tutto quello che non è farina del loro sacco.Stare alla finestra a giudicare gli altri ha una solo definizione "opportunismo".Loro sono dei polemici e non dei critici e come mi insegna la mia poca cultura la distinzione tra polemica e critica è che la prima è sempre vuota di contenuti mentre l'atra è propositiva ma loro non hanno proposte che non siano legate alle poltrone della casta di potere falsamente chiamatooperaio. Il fratello accennava alla certezza che in mano loro siamo solo lo strumento per far fare bella figura a quanto loro per primi non credono, cioè il bonismo il permessivismo e aggiunggo io il menefreghismo sociale.Per decenni abbiamo mangiato pane e falce e martello ora finalmente la spada di A. da Giussano stà ledendo il piedistallo di ipocrisie.Non mi vergogno di essere stato comunista in tempi non sospetti ma mi vergogno dell'atteggiamento e delle scelte fatte ora per arrivare ad ottenere il potere senza avere la minima idea del come elargirlo alle masse che per tardizione familiare ancora sono convinti che sia la soluzione ai propri problemi.Per chiudere questa mia elocubrazione vorrei aggiungere il ruolo della cgil che con il 70% dei propri iscritti non in attività si erge a sindacato maggiore condizionando la politica del centrosinistra e pretendendo di essere determinante sulle scelte politico economiche del governo.Ritengo doveroso consigliare a chi ancora getta il proprio voto ad una seria e culturale riflessione perchè se dei danni che ci puòquesta sinista ne pagheranno le conseguenze i nostri figli.Se a qualche fratello farà piacere mi impegno per segnalare abusi sociali nei confronti di noi indigeni (e son tanti).Un Padano e fraterno saluto a tutti voi.

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