Era agli arresti domiciliari dopo essere stata estradata dagli Usa
"Sono felice. Stasera andrò fuori a cena come gli adulti"
"Sono felice. Stasera andrò fuori a cena come gli adulti"
Indulto, libera Silvia Baraldini
Gioia a sinistra, critiche dalla Cdl
Gioia a sinistra, critiche dalla Cdl
Russo Spena (Prc): "Gioia enorme". La Russa (An): "In libertà il peggio della criminalità"
Il Dipartimento di Giustizia statunitense: "Ne discuteremo con le autorità italiane"
Il Dipartimento di Giustizia statunitense: "Ne discuteremo con le autorità italiane"
Silvia Baraldini
ROMA - Condannata a 43 anni di carcere negli Usa nel 1983, estradata in Italia nel 1999, oggi libera grazie all'indulto. Silvia Baraldini, attivista comunista attualmente agli arresti domiciliari per reati di terrorismo, è tornata in libertà. "Sono finalmente una donna libera - ha detto agli amici - Sono felice. Stasera andrò a cena fuori come gli adulti". Alla gioia della Baraldini fa da contraltare la polemica politica: la notizia ha infatti riacceso lo scontro sull'indulto. Il Dipartimento di Giustizia statunitense, per ora non fa commenti, ma si ripromette comunque di discutere la questione con le autorità italiane.
A rendere noto il ritorno in libertà della Baraldini è stato Giovanni Russo Spena, il capogruppo del Prc al Senato. "Provo una gioia enorme per la liberazione - ha commentato - Ho appreso la notizia da lei stessa, ancora incredula, grata al Parlamento per aver votato un provvedimento che finalmente, dopo anni di detenzione prima nelle carceri americane e poi, dopo che gli Usa hanno concesso l'estradizione, in quelle italiane, le restituisce la libertà".
Felice anche Vladimir Luxuria, parlamentare di Rifondazione e una delle prime persone ad apprendere la notizia. "Ho ricevuto la telefonata di Silvia intorno alle 17.30 - racconta - Mi sono sentita liberata da un fardello, da un'ingiustizia, un accanimento nei confronti di una donna che non ha mai ammazzato nessuno e aveva gravi problemi di salute. Non mi vergogno di dire che ho pianto. Stasera ci vedremo e brinderemo insieme".
La liberazione della Baraldini ha subito scatenato reazioni polemiche nel centrodestra. IgnazioLa Russa , capogruppo di An alla Camera, ha accolto negativamente la notizia. "Quando arrivò in Italia - ricorda - Silvia Baraldini trovò un ministro della Giustizia della Repubblica italiana che la passò a prendere all'aeroporto con i fiori in mano. Oggi uscendo dal carcere, probabilmente non ha trovato nessun ministro ad attenderla e la notizia della sua scarcerazione è stata diffusa solo a cose fatte. Vogliono far dimenticare che con gli effetti dell'indulto si stanno rimettendo in libertà il peggio della criminalità, del terrorismo e del paraterrorismo".
A rendere noto il ritorno in libertà della Baraldini è stato Giovanni Russo Spena, il capogruppo del Prc al Senato. "Provo una gioia enorme per la liberazione - ha commentato - Ho appreso la notizia da lei stessa, ancora incredula, grata al Parlamento per aver votato un provvedimento che finalmente, dopo anni di detenzione prima nelle carceri americane e poi, dopo che gli Usa hanno concesso l'estradizione, in quelle italiane, le restituisce la libertà".
Felice anche Vladimir Luxuria, parlamentare di Rifondazione e una delle prime persone ad apprendere la notizia. "Ho ricevuto la telefonata di Silvia intorno alle 17.30 - racconta - Mi sono sentita liberata da un fardello, da un'ingiustizia, un accanimento nei confronti di una donna che non ha mai ammazzato nessuno e aveva gravi problemi di salute. Non mi vergogno di dire che ho pianto. Stasera ci vedremo e brinderemo insieme".
La liberazione della Baraldini ha subito scatenato reazioni polemiche nel centrodestra. Ignazio
"Non è la prima terrorista ad essere uscita - gli fa eco il leghista Roberto Calderoli - Sono cose che si sono già verificate. Da noi i terroristi escono e quelli che li hanno arrestati vengono arrestati".
Più serena la reazione di Carlo Giovanardi, deputato dell'Udc: "Stiamo parlando di una questione che riguarda il passato remoto. E poi, in ogni caso, cambia poco perché alla libertà sostanziale di cui godeva già si è aggiunta la libertà formale".
Gaetano Pecorella, capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia alla Camera, fa un'obiezione di merito: "E' assolutamente incomprensibile il provvedimento con cui Silvia Baraldini è stata scarcerata. E' evidente che l'indulto non poteva essere concesso in relazione a condanne inflitte da uno Stato straniero, anche se l'esecuzione avviene in Italia, e che comunque tra i reati esclusi dal beneficio vi sono quelli di terrorismo per i quali
Dagli Stati Uniti, per ora, non sono giunti commenti sulla vicenda. Il Dipartimento di Giustizia americano ha comunque annunciato che chiederà maggiori informazioni e discuterà la scarcerazione con le autorità del nostro Paese.
Attivista comunista, Silvia Baraldini ha operato negli anni '60, '70 e '80 negli Stati Uniti come membro di un partito eversivo (Black Panther Party), che combatteva per i diritti civili dei neri. Fu condannata nel
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